AGGIORNAMENTO MERCATI: AMERICA FIRST
Qualcuno ci aveva creduto e forse sperato, ma personalmente i dubbi su una sconfitta del Tycoon non li abbiamo mai avuti.
Le ragioni sono abbastanza evidenti. Il parruccone sa parlare alla pancia degli americani, una pancia che vuole continuare a riempirsi di Burger e Bud senza tanti seccatori intorno.
Le ambizioni del cittadino medio sfumano come è successo all’ormai sbiadito sogno americano. Tanto vale proteggere quel poco che hai. Tanto i ricchi sono sempre meno e spesso e volentieri, specie quelli famosi sono democratici convinti, fastidiosamente lontani dalla magra realtà che accomuna la massa.
In definitiva credo che questa sia la sintesi della sintesi di ciò che è andato in scena ieri nella testa dei tanti elettori.
A votare Trump probabilmente non ci è andato solo il bianco con la sua visiera abbassata e la doppietta sotto il sedile del suo pick up Ford serie F; è probabile che operai e impiegati (anche di colore) abbiano preferito un uomo in grado di proteggere meglio quel poco che avevano sinora conquistato; riforme sanitarie, politiche ambientali e tante belle parole per ora possono aspettare.
I mercati ieri hanno reagito in scia alle aspettative che i Repubblicani ci lasciano in eredità dopo la campagna elettorale.
Trump per gli operatori finanziari è un quadro pieno di fabbriche a stelle e strisce con qualche trivella qua e là, tante facce soddisfatte che si scambiano dollari e bit-coin d’intesa con sullo sfondo un mare di liquidità, (più una fossa delle Marianne forse…); il tutto protetto da una teca o, meglio ancora, un “muro” infrangibile.
E se questa immagine ha fatto già partire per la tangente tutto ciò che anche solo subodora di americano ci sono sicuramente settori che potrebbero beneficiare maggiormente delle sue politiche.
Inoltre, con una presidenza e un Congresso repubblicani, ci si potrebbe aspettare una proroga completa del TCJA e la possibilità di ulteriori tagli fiscali, per stimolare la crescita.
Tuttavia, nuovi dazi potrebbero scatenare guerre commerciali con i partner commerciali statunitensi e accelerare le tendenze alla deglobalizzazione, mentre i piani per un giro di vite sull'immigrazione potrebbero far aumentare il costo del lavoro negli Stati Uniti.
L'effetto combinato di questi tipi di politiche potrebbe alimentare tendenze inflazionistiche nell'economia statunitense e il freno di dazi potenzialmente più elevati potrebbe compensare l'impatto dei tagli fiscali.
A nostro avviso, un governo repubblicano ha maggiori probabilità di favorire un aumento delle pressioni inflazionistiche, date le politiche proposte sui dazi doganali, sull’immigrazione e la prospettiva di un continuo aumento del deficit.
Nelle scorse settimane Trump si è anche speso a favore della blockchain spingendo al rialzo l’interesse per le criptovalute.
La reazione dei mercati è quindi stata favorevole per le seguenti asset class:
- Small-cap
- Energy
- Industrial
- Crypto
- US Dollar
I settori più impattati negativamente risulterebbero invece Cina (manco a dirlo…), l’ecosistema ESG e in parte anche le aziende con forti ricavi e relazioni commerciali estere, penalizzate dalle potenziali tensioni derivanti da guerre sui dazi e rialzo del dollaro.
Questa è la prospettiva verosimile da attendersi nei prossimi anni, ma la storia come al solito potrà sorprenderci. Di fatto le sorprese saranno positive se si manterrà alta la fiducia degli investitori, fondamentale perno su cui far confluire negli asset di rischio i capitali.
Le small cap a nostro avviso sono forse una delle scommesse più “solide” e interessanti da provare a cavalcare così come i produttori USA di chip e semiconduttori.
Insomma dove c’è domanda e tendenza acquistare fornitori made in USA.
Poi, onestamente, ogni Governo si innesta in un progetto di lungo periodo che fa capo ad un piano industriale dove al centro c’è sempre l’economia e la supremazia tecnologica americana.
Sotto Biden grande distensione verso la Cina, ad esempio, non si manifestò e nemmeno si diffusero forti politiche di redistribuzione del reddito. Gli USA son sempre loro, forse la loro guida risulterà più colorita, offrirà più vibrazioni ai mercati, ma guai ad arrivare secondi!