APPROFONDIMENTO MERCATI: dalla crisi greca ai rischi del mercato domestico cinese
"Archiviata"
la vicenda greca (o sarebbe probabilmente più corretto dire
"rinviata"), i mercati ora si imbattono in un nuovo contesto di
volatilità grazie all'esplosione della bolla finanziaria sul mercato domestico
cinese.
Il rischio contagio cinese (Il Sole 24 Ore)
Fermarsi a
ragionare su quanto sta avvenendo sui mercati cinesi è doveroso e purtroppo
preoccupante.
La volatilità impazzita che si è verificata sul mercato domestico di Shangai è principalmente da leggersi come l'effetto di una estrema deregulation del mercato dei prestiti, attraverso il quale anche piccoli risparmiatori locali (stimati 90 milioni di "nuovi trader" cinesi), beneficiando del facile accesso al capitale di debito, hanno cavalcato la bolla azionaria. In questi casi la corsa all'acquisto si trasforma in corsa alla vendita in un istante.
La vicenda ha però delle radici più profonde (come tutte le bolle del resto) che coinvolgono i dati economici della potenza asiatica. Il sistema bancario cinese sta sorreggendo un imprenditoria estremamente indebitata (155% del Pil) con prospettive sempre più scarse di solvibilità, come evidenziano il recente dato PMI manufatturiero stabile ormai sotto i 50 e quindi in odore di recessione, o la zavorra di prestiti a sostegno di un real estate infruttifero e pronto ad esplodere.
I fattori che presuppongono un potenziale contagio sui mercati obiettivamente sono tanti (alleghiamo a tal proposito un articolo del Sole 24 ore), ma è pur vero che il Governo Cinese e la stessa Banca centrale hanno ancora buone disponibilità per intervenire; il primo poichè assolutamente poco indebitato (solo il 20% di Deb/Pil) e la seconda ancora vergine in quanto a politiche monetarie espansive. Prima della reazione di questi istituti è probabile che i mercati vivano diverse giornate di turbolenza, trascinati anche dal crollo delle materie prime, fenomeno peraltro strettamente connesso alla contrazione dell'economia del Dragone.
Per meglio inquadrare il problema vi suggeriamo 2 articoli e raccomandiamo estrema prudenza nell'acquistare strumenti finanziari su questo mercato o in valuta Renminbi al momento.
Le cinque cause della "tempesta" su Pechino (Il Sole 24 Ore)La volatilità impazzita che si è verificata sul mercato domestico di Shangai è principalmente da leggersi come l'effetto di una estrema deregulation del mercato dei prestiti, attraverso il quale anche piccoli risparmiatori locali (stimati 90 milioni di "nuovi trader" cinesi), beneficiando del facile accesso al capitale di debito, hanno cavalcato la bolla azionaria. In questi casi la corsa all'acquisto si trasforma in corsa alla vendita in un istante.
La vicenda ha però delle radici più profonde (come tutte le bolle del resto) che coinvolgono i dati economici della potenza asiatica. Il sistema bancario cinese sta sorreggendo un imprenditoria estremamente indebitata (155% del Pil) con prospettive sempre più scarse di solvibilità, come evidenziano il recente dato PMI manufatturiero stabile ormai sotto i 50 e quindi in odore di recessione, o la zavorra di prestiti a sostegno di un real estate infruttifero e pronto ad esplodere.
I fattori che presuppongono un potenziale contagio sui mercati obiettivamente sono tanti (alleghiamo a tal proposito un articolo del Sole 24 ore), ma è pur vero che il Governo Cinese e la stessa Banca centrale hanno ancora buone disponibilità per intervenire; il primo poichè assolutamente poco indebitato (solo il 20% di Deb/Pil) e la seconda ancora vergine in quanto a politiche monetarie espansive. Prima della reazione di questi istituti è probabile che i mercati vivano diverse giornate di turbolenza, trascinati anche dal crollo delle materie prime, fenomeno peraltro strettamente connesso alla contrazione dell'economia del Dragone.
Per meglio inquadrare il problema vi suggeriamo 2 articoli e raccomandiamo estrema prudenza nell'acquistare strumenti finanziari su questo mercato o in valuta Renminbi al momento.
Il rischio contagio cinese (Il Sole 24 Ore)