FOCUS: la gestione della liquidità

 
http://laltrafinanza.blogspot.it/2016/02/focus-la-gestione-della-liquidita.html 
Abbiamo già descritto nei post precedenti le possibili implicazioni del Bail In e i modi per tutelare i propri risparmi da eventuali fallimenti bancari. La scelta dei fondi di investimento rimane la più efficiente grazie all’alta diversificazione e alla separazione del fondo dal patrimonio della Sgr.
Ovviamente in questo periodo, anche seguendo le nostre indicazioni, è cosa buona e giusta avere del cash in portafoglio, e quindi quale fondo scegliere?


Quello su cui vogliamo farvi riflette ora è che i fondi cash o monetari non sono tutti uguali. Viviamo in un mondo a tassi 0 quindi tutto quello che rende poco più di zero può nascondere rischi che non sono quelli di uno strumento di liquidità.
Analizziamo la storia di quest'asset class che in fasi critiche dei mercati raggiunge livelli di capitalizzazione esorbitanti.
Tra le varie conseguenze del fallimento Lehman Brothers, ci fu anche la sospensione e la conseguente liquidazione di un fondo monetario.
Le commercial paper erano una delle principali fonti di finanziamento per Lehman Brothers. Grazie al loro elevato rating e a un rendimento più alto rispetto titoli di Stato statunitensi, erano particolarmente apprezzati dai fondi monetari. Gli investitori di questi fondi si sentivano inoltre protetti dal rischio di perdite in conto capitale in ragione delle restrizioni regolamentari imposte ai gestori e del fatto che questi ultimi erano riusciti a evitare tali perdite in passato.
In seguito al fallimento di Lehman Brothers, il fondo monetario Reserve Primary, il più antico fondo monetario statunitense con 64,8 miliardi di dollari in gestione, ha visto il suo net value asset scendere sotto $1,00 per quota parte. Il fondo ha avuto una perdita totale di 785 milioni di dollari su posizioni legate a Lehman e pertanto ha dovuto essere liquidato, procedendo alla redistribuzione fra gli investitori man mano dei proventi arrivati a scadenza o dalla vendita delle attività in portafoglio, ovviamente bloccando totalmente la possibilità di riscatto da parte dei sottoscrittori.
Tutto ciò ha provocato un'ondata di richieste di riscatto per altri fondi statunitensi del mercato monetario obbligando il Tesoro USA a istituire un programma temporaneo di garanzia degli investitori in fondi del mercato monetario.
Nello stesso periodo anche in Europa abbiamo avuto casi di fondi monetari “traballanti”.
Il Parvest Dynamic di Bnp Paribas era classificato come fondo di liquidità area euro ma al suo interno aveva le famose cartolizzazioni di mutui ad alto rischio americane. Oppure il Capital Im Cash Plus che si definiva apertamente uno strumento “cash” e invece investiva principalmente in credit default swap.
Vista l’esperienza del 2008, come poter fare le scelte giuste oggi?
Il problema principale è la trasparenza degli istituti e della conoscenza da parte dei consulenti o degli addetti allo sportello degli strumenti che vengono collocati.
Gli strumenti e i fondi giusti esistono, sono validi e fanno in modo corretto il loro dovere, ma bisogna conoscerli bene e sapere esattamente come lavorano i gestori.
Ormai anche la gestione della liquidità ha le sue difficoltà e le sue insidie e quindi diventa sempre più importante rivolgersi a professionisti del settore che senza conflitti di interesse analizzino anche il contenuto di tali strumenti.


Crisi USA (Corriere della Sera 17-09-2008)

Risparmio tradito (Il Sole 24 Ore 08-08-2007)



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