BAIL IN: si parte!!

http://laltrafinanza.blogspot.it/2016/04/bail-in-si-parte.html

Nel silenzio più totale di tutti i media italiani, alle prese con la creazione del nostro “superfondo” Atlante, è stata fatta la prima operazione di bail in in Europa. La cosa sorprendente è che la banca in questione non è greca, spagnola, portoghese e neanche cipriota. Bensì della ricca Austria.
Nel 2010 la Hypo Alpe-Adria Bank, quarta banca austrica, aveva iniziato a scricchiolare a causa di gravi problemi finanziari e di una importante esposizione verso i paesi della ex-jugoslavia. E’ stata salvata con 5,5 miliardi dallo stato ma circa un anno fa è venuto a galla un ulteriore buco da 8 miliardi. E’ stata creata una bad bank pubblica, la Heta Asset Resolution AG.
Il bail in è stato richiesto proprio da quest’ultima banca, che anche se nata come “bad bank pubblica”, non potrà ricevere denari dallo stato a causa della nuova normativa europea. Inoltre non potranno essere utilizzati neanche gli 11 miliardi che la regione Carinzia aveva messo sul piatto per garantire gli obbligazionisti della banca.
Risultato: azioni e obbligazioni subordinate della banca azzerate e obbligazioni ordinarie tagliate del 53,98%. Inoltre cancellati tutti gli interessi a decorrere dal 01/03/2015 e scadenze rinviate al 31/05/2023.
Traduciamo: se un risparmiatore fosse in possesso di un'obbligazione ordinaria per un valore nominale di 100.000€ con scadenza 2020 si ritroverà con un titolo che non produrrà più interessi e cedole fino al 31/05/2023 e inoltre a scadenza riceverà solo 46.020€ invece di 100.000€.
Invece per l’obbligazionista subordinato o l'azionista ci sarà una perdita definitiva dell’intera somma investita.

Ciò che sorprende non è l’attuazione di questa legge che costituisce un rischio maggiore per i depositi degli investitori, dei risparmiatori e delle aziende, ma la debole copertura mediatica di questi eventi.
Il bail in austriaco è inedito, ma non dovrebbe rimanere un caso isolato, in un contesto di settore bancario europeo vulnerabile, per l’esposizione massiccia ai prodotti derivati e per i problemi di liquidità.
In Italia sono già stati dati molti aiuti alle banche dallo stato (ricordate i Tremonti Bond?) ma non sono serviti a risanare il sistema. Le sofferenze sono ancora tante e non basterà il solo fondo Atlante a coprirle tutte.
Atlante nasce con una capitalizzazione di circa 5 miliardi con lo scopo di far fronte alle sofferenze bancarie e aiutare gli aumenti di capitale che verranno fatti nei prossimi mesi, primi fra tutti quelli di Veneto Banca e Popolare di Vicenza che necessitano in totale 2,75 miliardi dei quali Atlante dovrà coprire tutto l’inoptato.
Gli ultimi dati disponibili di Banca d’Italia indicano che le sofferenze bancarie a febbraio 2016 ammontano a 196 miliardi di euro con un valore di realizzo pari a 83 miliardi. Lo stesso dato nel 2014 diceva sofferenze per 183 miliardi con un valore di realizzo di 84 miliardi. Questo significa che la situazione rimane grave e dimostra come in questi ultimi 2 anni non si sia fatto nulla di veramente importante per risolverlo ben sapendo che a gennaio 2016 sarebbe entrata in vigore la nuova normativa sul bail in.
Di seguito trovate il link al nostro precedente post sul bail in.




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