FOCUS: il mondo delle materie prime


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Come abbiamo già scritto, ormai è sempre più difficile scegliere dove investire e con quali modalità.
In questo articolo vogliamo proporvi una alternativa al classico binomio azioni/obbligazioni: il mondo delle materie prime.
Ma perché investire in questo settore che sembra tanto rischioso e inoltre, petrolio e oro a parte, poco conosciuto e seguito dai grandi media?

Ve lo spieghiamo semplicemente mostrandovi i 2 grafici che trovate in allegato.
Iniziamo col primo. La linea viola è il MSCI World, l’indice mondiale dei mercati finanziari, la linea verde il Bloomberg Commodity Index, l’indice mondiale delle materie prime. Come potete vedere i mercati finanziari e le materie prime negli ultimi 15 anni hanno avuto quasi lo stesso andamento crescendo insieme delle fasi di espansione economica e patendo nelle fasi di recessione, ma nel 2012 qualcosa è cambiato.
In quell’anno la FED ha iniziato la terza fase del QE che, a differenza delle 2 precedenti, non stabiliva l’ammontare di titoli da comprare, ma il ritmo degli acquisti, pari a 40 miliardi inondando i mercati di liquidità. A quel punto è iniziata una divergenza tra il mondo della finanza e l’economia reale. La prima in perenne ascesa, sorretta dalla grande liquidità a disposizione, e la seconda in lento declino (come dimostrato dal crollo del prezzo delle materie prime a causa di una costante riduzione della domanda piuttosto che un aumento dell’offerta).
Arrivando ai giorni nostri questa divergenza si è amplificata e anche le recenti turbolenze dei mercati non hanno di fatto cambiato la situazione.
Noi non possiamo essere certi che il minimo toccato a metà febbraio resterà il punto più basso, ma siamo convinti che sicuramente in questo momento ho la possibilità di comprare qualcosa che è sceso ininterrottamente per quasi 5 anni.
Pertanto il nostro consiglio non è investire una parte importante del proprio patrimonio in questa asset class ma iniziare ad accumularne con un orizzonte temporale di 24/36 mesi.
Nel secondo grafico trovate gli stessi indici partendo dal 1991. Come potete vedere l’ultima volta in cui hanno avuto una divergenza è stata nel 1997/1998 anni della crisi delle tigri asiatiche quando il mercato finanziario è riuscito a risalire grazie alla bolla delle società internet. E’ facile vedere dal grafico come sia andata a finire. Riavvicinamento dei due indicatori con un grosso crollo dei mercati finanziari e una decisa salita delle materie prime.
Particolare attenzione deve essere data alla scelta dello strumento da comprare. Sul mercato si stanno moltiplicando fondi, etf, etc, certificate che operano sulle materie prime e non tutti sono efficienti per questa strategia, hanno costi veramente elevati o sono puramente strumenti speculativi da utilizzare nel brevissimo periodo (anche intraday). E’ quindi necessario affidarsi a un professionista del settore  che vi possa consigliare al meglio lo strumento su cui investire.
Come sempre siamo a vostra disposizione per ulteriori approfondimenti sul questo tema.







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