AGGIORNAMENTO MERCATI: outlook mercati 2018


Probabilmente il 2018 segnerà l’ingresso in una fase matura del mercato finanziario, con possibili conseguenze a lungo raggio per gli investitori.
Se si considerano le valutazioni, ormai divenute generalmente onerose, e il tendenziale rialzo dei tassi d’interesse, aspettarsi asset class che in modo univoco segnino una crescita regolare e diffusa con totale assenza di volatilità, come avvenuto lo scorso anno, ci pare poco probabile. Nel confronto tra le varie asset class, resta sempre più attraente il mondo azionario gestito con dinamismo, sovrappesando opportunamente settori che possano esprimere maggior interesse commerciale come la robotica, il digitale, le biotecnologie, le energie rinnovabili; questi possono essere alcuni esempi da tenere in considerazione per cercare valore nell’equity.
Geograficamente parlando, sul mercato azionario, in Europa e Giappone e in taluni mercati emergenti selezionati (paesi allo stadio iniziale del ciclo finanziario) crediamo opportuno premiare lo stile value e per il basso rischio sarebbe opportuno concentrarsi su titoli indicizzati all’inflazione e che potrebbero beneficiare del rialzo dei tassi d’interesse.
In sostanza non scorgiamo rischi imminenti e distorsioni significative (macroeconomiche e delle valutazioni dei mercati) capaci di scatenare ondate di vendite sui mercati. Consigliamo, in accordo con una sintesi del Team di gestione di Amundi che ben riassume il corretto atteggiamento da mantenere sui portafogli nel 2018 “di mantenere una certa esposizione agli attivi rischiosi. Tuttavia, crediamo che farebbero bene a sfruttare il periodo di politiche monetarie prudenti per ruotare e ricalibrare i rischi nei loro portafogli nel corso dell’anno, spostando le proprie posizioni in un’orbita più difensiva e più attenta alla qualità. Attraverso un posizionamento bilanciato tra liquidità (come asset sicuro e privo di rischio per cogliere eventuali opportunità tattiche), da un lato, e opportunità di crescita, dall’altro, crediamo che gli investitori possano ottimizzare il potenziale di rendimento e gestire i profili di liquidità del portafoglio nella delicata transizione verso una fase più matura del ciclo del mercato finanziario”.
Visto il sempre più diffuso interessamento vogliamo soffermarci rapidamente anche noi sugli investimenti in criptovalute (BITCOIN – ETHEREUM – RIPPLE ecc.).
Senza addentrarsi sul “cosa sono” le cripto’s, argomento trattato e ben spiegato sui principali siti ufficiali delle stesse criptovalute, ci limiteremo ad affrontare esclusivamente il comportamento finanziario da tenere su questi strumenti. Perintanto trattasi di strumenti che non vanno a sostituirsi alla moneta circolante come spesso viene fatto credere su alcuni forum di informazione finanziaria.
La tecnologia Bitcoin ha prodotto per la prima volta nella storia un bene digitale che è trasferibile, ma non duplicabile. Essendo un bene limitato (perché non se ne potranno “estrarre” più di un certo numero) molti hanno visto nei bitcoin una sorta di “oro digitale”.
Le idee e l'infrastruttura informatica che sta alla base di Bitcoin è molto interessante (anche se alcuni aspetti la rendono problematica come l'enorme consumo di energia che richiede) e non ci sono molti dubbi sul fatto che in futuro verrà utilizzata, almeno come idea, per tutti quei settori che richiedono registri pubblici e/o la creazione di “beni digitali” non duplicabili.
Il fatto che il prezzo del Bitcoin salga è dato, da un lato, proprio dalla non duplicabilità del bene, e conseguentemente dall’estrema fiducia che tale bene possa moltiplicare il proprio utilizzo e dall’altro, come spesso avviene in queste circostanze, dalla bolla finanziaria che si è creata dietro la “speranza” di una folle rincorsa al facile arricchimento.
Vi lascio immaginare quale componente abbia preso il sopravvento, così come l’epilogo...
Semmai alcuni saranno in grado di sfruttare l’onda rialzista, sicuramente molti avranno modo di pentirsene. Questo è il nostro modesto pensiero, perché onestamente molte sono le speranze e pochi i fatti su cui basare un’analisi concreta e convincente sul futuro delle criptovalute.
L’ago della bilancia sarà rappresentato, come spesso avviene, dalle Banche Centrali. L'atteggiamento che esse terranno nei confronti di questo strumento sarà determinante per il sostanziale fallimento o per aprire un futuro a tali beni come possibile riserva di valore digitale al quale, necessariamente, dovrà agganciarsi un ecosistema di strumenti di pagamento che ne giustifichino l’esistenza.
Essere pronti al cambiamento non è sinonimo di avventatezza decisionale. Tutto va ragionato e ben ponderato. Le nostre raccomandazioni in materia di investimenti mirano alla salvaguardia dei patrimoni e raramente hanno atteggiamenti speculativi. Perciò queste considerazioni sulle criptovalute sono figlie anche di questo atteggiamento professionale tendenzialmente prudente.
La sensazione che comunque ci si trovi innanzi ad una nuova tecnologia in grado di migliorare le transazioni finanziarie è piuttosto fondata. L’utilizzo ad esempio di RIPPLE tra i circuiti bancari (ovviamente a seguito di una sua introduzione regolamentata) apre nuove frontiere in termini di efficienza e velocità nelle transazioni. Ora prima di scorgere il futuro di queste nuove tecnologie è indispensabile che si diradi un po’ la nebbia dell’euforia...


Post popolari in questo blog

AGGIORNAMENTO MERCATI: quello shock di Trump