FOCUS: investimenti ESG - seconda puntata
Al fine di realizzare una crescita economica mondiale che favorisca l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente nel gennaio 2016 sono entrati in vigore i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dalle Nazioni Unite sottoscritti da 193 paesi membri.
Gli obiettivi sono composti da 230 indicatori che riguardano tra le priorità aree quali il cambiamento climatico, la disuguaglianza economica, l'innovazione, pace e giustizia.
La visione delle Nazioni Unite è ambiziosa, gli standard stabiliti sono rigorosi e molto deve essere fatto per raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2030. È stato stimato infatti che siano necessari investimenti tra i 5 ed i 7 mila miliardi di dollari.
La visione delle Nazioni Unite è ambiziosa, gli standard stabiliti sono rigorosi e molto deve essere fatto per raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2030. È stato stimato infatti che siano necessari investimenti tra i 5 ed i 7 mila miliardi di dollari.
In questo scenario, il ruolo della finanza sostenibile è di fondamentale importanza per permettere la diffusione e l’integrazione di questi principi nei portafogli degli investitori. Integrare gli obiettivi negli investimenti sostenibili significa quindi investire in quelle aziende che intenzionalmente producono e/o vendono beni e servizi ed hanno un impatto concreto nei singoli SDGs. Per fare un esempio, un’azienda che si occupa al 100% di energia rinnovabile contribuirà positivamente agli SDG numero 7 (‘Energia Pulita ed Accessibile’) e 13 (‘Lotta contro il cambiamento climatico’).
Recentemente sono anche state emesse alcune obbligazioni denominate “Sustainable Development Goals Bonds” e molti emittenti stanno già programmando altre emissioni simili. Inoltre, per diversificare meglio il rischio e per poter attrarre capitali anche da clientela non istituzionale, è possibile investire indirettamente attraverso fondi, in particolare i fondi tematici che investono in quei settori essenziali per lo sviluppo sostenibile (acqua, infrastrutture sostenibili, cibo, energia pulita, salute, accesso alla finanza).
Nell’ultimo anno gli asset investiti in modo sostenibile sono saliti in modo esponenziale a livello globale e il mercato ha visto il lancio di oltre 300 nuovi fondi sostenibili. Inoltre, ha superato quota 2.100 il numero delle società che hanno firmato i Principles for Responsible Investing (PRI) delle Nazioni Unite.
Sbaglia chi pensa che quella in corso sia solo una transizione da un acronimo a un altro. In realtà sta rapidamente prendendo forma e affermandosi un nuovo modo di considerare, analizzare e rendicontare la finanza sostenibile, risultando quindi molto più chiara e comprensibile di quanto sia stato finora. Pertanto gli investitori interessati dovrebbero, per essere partecipi a questo cambiamento epocale, preferire investimenti che diano un contributo attivo agli SDG. L'istituto o il consulente che crea un asset ESG deve aver la capacità di misurare l'impatto sociale e ambientale del singolo strumento. Per questo è necessario sempre più affidarsi a professionisti supportati da società specializzate per poter essere sicuri su cosa e come si sta investendo ed essere opportunamente informati.
Recentemente sono anche state emesse alcune obbligazioni denominate “Sustainable Development Goals Bonds” e molti emittenti stanno già programmando altre emissioni simili. Inoltre, per diversificare meglio il rischio e per poter attrarre capitali anche da clientela non istituzionale, è possibile investire indirettamente attraverso fondi, in particolare i fondi tematici che investono in quei settori essenziali per lo sviluppo sostenibile (acqua, infrastrutture sostenibili, cibo, energia pulita, salute, accesso alla finanza).
Nell’ultimo anno gli asset investiti in modo sostenibile sono saliti in modo esponenziale a livello globale e il mercato ha visto il lancio di oltre 300 nuovi fondi sostenibili. Inoltre, ha superato quota 2.100 il numero delle società che hanno firmato i Principles for Responsible Investing (PRI) delle Nazioni Unite.
Sbaglia chi pensa che quella in corso sia solo una transizione da un acronimo a un altro. In realtà sta rapidamente prendendo forma e affermandosi un nuovo modo di considerare, analizzare e rendicontare la finanza sostenibile, risultando quindi molto più chiara e comprensibile di quanto sia stato finora. Pertanto gli investitori interessati dovrebbero, per essere partecipi a questo cambiamento epocale, preferire investimenti che diano un contributo attivo agli SDG. L'istituto o il consulente che crea un asset ESG deve aver la capacità di misurare l'impatto sociale e ambientale del singolo strumento. Per questo è necessario sempre più affidarsi a professionisti supportati da società specializzate per poter essere sicuri su cosa e come si sta investendo ed essere opportunamente informati.

