AGGIORNAMENTO MERCATI: Coronavirus, atto II

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Questo è il tipo di volatilità alla quale ci si deve prima o poi abituare. Potrà spaventare la violenza e la repentinità con cui essa si manifesta, ma non vi è dubbio che tra algoritmi e montagne di derivati in circolazione le risposte dei mercati agli shock abbiano una portata così travolgente.
L'elemento scatenante è il rallentamento della crescita globale che sarà di portata superiore a quanto previsto un mese fa visto il diffondersi dei contagi e delle misure che stanno mettendo in atto tutti i Paesi.
Osserviamo anche i primi segni di impatto economico fuori dalla Cina, ma considerando il potenziale di contagio in Europa dovremo aspettare i dati di febbraio e marzo per misurarne la reale entità. Quello che si può notare è una sostanziale immobilità nei prezzi obbligazionari e un crollo di quelli azionari che riflettono il calo atteso degli utili. A inizio anno, complice un 2019 stellare, gli analisti si aspettavano per il mercato americano un +4% di crescita degli utili (e già il 2019 era stato molto positivo). Ora, dopo che HP, Microsoft e Apple hanno rivisto le stime di ricavi per il primo trimestre, i P/E sull’indice americano erano eccessivi (settimana scorsa eravamo su 22, ora dopo la correzione siamo già a 19), e come si sa sono gli utili il vero motore di crescita dei mercati azionari. Stamattina su Bloomberg circolavano stime pari allo 0.
Ora le considerazioni (naturalmente di carattere finanziario) che ci preme sottolineare partono dall'analisi di quanto messo in atto dal governo cinese in risposta a questa calamità. La sua lettura può in qualche modo dare un contributo interpretativo più convincente di tanta cronaca proveniente dalle tanto “autorevoli” testate giornalistiche.
La Cina dicevamo ha messo in atto significative contromisure non solo di carattere organizzativo per il contenimento della diffusione del virus, ma a livello monetario la banca centrale ha tagliato i tassi, a livello fiscale il Governo ha tagliato le tasse,  i tassi dei mutui, emesso bond locali per stimolare la spesa per infrastrutture. L'epidemia, come ci si attende, si esaurirà nell'arco di pochi mesi, le misure di stimolo e la liquidità teoricamente segneranno un ciclo più lungo, contribuendo al processo già in atto di crescita e di rinnovamento dell'economia del dragone.
La sensazione che ne deriva è che i tanto attesi stimoli fiscali che dovrebbero coinvolgere l'area Euro a questo punto siano argomento centrale nelle prossime riunioni dell'Eurogruppo. Se a questa ipotesi di allentamento fiscale ci sommiamo il sostegno delle Banche Centrali, pronte sempre più sovente ad allungare una mano al sistema economico in modo ordinario attraverso acquisti di debito e/o taglio al costo del denaro (laddove ancora possibile naturalmente), crediamo eccessivo piombare in una visione pessimistica sul futuro dei mercati che possa coinvolgere un lasso temporale più lungo dei prossimi 2-3 mesi.
La costruzione di una decennale struttura basata su miliardi di mattoni di liquidità, a sostegno di una seppur striminzita crescita globale, che ha coinvolto sforzi congiunti dei vari istituti centrali mondiali, crediamo irragionevole possa degenerare in un risk-off generale, mosso esclusivamente dal soffio del corona-virus.
Onestamente davvero troppo poco. La partita si gioca sul debito globale, come tanto spesso sottolineato; e la sua “messa in sicurezza” pensiamo abbia per ora scongiurato la temuta inversione di tendenza dei mercati nel lungo periodo.
Il nostro pensiero non va ovviamente letto come uno scellerato appello all'acquisto di azionario, però ci preme spesso riportare un po' di ordine mentale di fronte al dilagare di notizie spesso prive di contenuti utili a ragionare sul futuro. Paura e panico sono cattivi consiglieri e gli shock esogeni alimentano spesso e volentieri più reazioni di pancia che costruttive riflessioni.
Il tema più incerto e gettonato al tempo stesso è quello del timing di ingresso sull'equity a questo punto. Premesso che è oggettivamente impossibile da determinare, ci può sicuramente confortare sapere che in questo momento in Cina le guarigioni superano i contagi e la mortalità, come molti ormai già sapranno, si rivela assai contenuta. Con il supporto dei data di Blackrock riportiamo un analisi grafica della diffusione del virus a livello mondiale.





Se da un lato la criticità del fenomeno dovrà sicuramente raggiungere ancora il suo apice, le variabili che muoveranno nell'una o nell'altra direzione i mercati saranno differenti e molteplici. Stimoli fiscali e monetari, scoperta e diffusione del vaccino, riapertura a mobilità e traffici giocheranno un ruolo centrale.
In breve, avevamo chiuso l'ultimo post dichiarando assai preziosa la liquidità, consigliandone il suo inutilizzo in attesa di tempi migliori, a questo punto un suo graduale reinserimento nei portafogli, in base a quanto esposto sin ora, ci pare la scelta più corretta.


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