La reazione dei mercati agli annunci dell'introduzione dei dazi da parte di Trump ha il sapore amaro di una consapevolezza ormai diffusa che per le economie mondiali saranno tempi duri. Che le esigenze di fare cassa da parte dell'amministrazione statunitense fosse giunta al dunque non è una novità, che i provvedimenti per conseguirla dovessero essere così bruschi, allo stesso tempo, non erano così scontati. I timori del mercato si trasformano in paura. La narrativa ricorrente afferma tutte cose giuste e plausibili: lo spauracchio dell'inflazione che torna minacciosa, i commerci che impoveriscono Paesi e aziende attive nell'export, il protezionismo che allontana collaborazioni transfrontaliere e consumi. Di tutto questo ne parlano già in tanti, a noi interessa capire le ragioni di questa apparente follia e le risposte di un mercato nei prossimi mesi, al momento in forte difficoltà. La semplificazione riconducibile al delirio di un singolo uomo ci pare la versione più r...